L’Editoriale di Danilo D’Acunto
Caro lettore,
ti parlo dai bordi di uno Stato che ha tanto bisogno di te. Ogni giorno mi affaccio su questo ormai brutto Belpaese e mi sento più vecchio e debole alba dopo alba. Ma non è il tempo in sé a rendermi più stanco, quanto piuttosto il dovermi muovere in una nazione che quasi non sento più mia. Passo tanto tempo della mia vita guardando il passato e per forza di cose non posso farlo senza – prima o poi – incontrare l’Italia con lo sguardo. Il passato è ricco di Italia: ne è ricco quando il nostro stivale la fa da protagonista, ma ne è ricco anche quando semplicemente si presta a essere porto di mare, crocevia di un passaggio, di un’emigrazione, perfino di una conquista. Si, perché i popoli italiani (di qualunque tempo e qualunque spazio) sono stati credo gli unici popoli e essere spesso conquistati da stranieri, ma sebbene il loro ginocchio è stato pronto a piegarsi di fronte al re estero, la loro produzione letteraria e artistica non si è mai allineata alla nazionalità di turno che le faceva da padrone. Gli italiani nel corso della storia non si sono mai stancati di scrivere, inevitabilmente perché – chi più, chi meno – non si sono mai stancati di leggere E’ andato tutto bene, fin quando a un certo punto hanno smesso. Per una ragione e per un’altra, quasi dall’oggi al domani gli italiani non hanno più letto niente. E dunque oggi mi ritrovo a passeggiare in una nazione che ha il tasso di lettura più basso d’Europa (e di conseguenza i costi dei libri più alti), dove le librerie – perfino quelle più commerciali e invitanti – sono costrette a chiudere.
Vogliamo davvero stare a discutere di quanto tutto ciò sia un violento sfregio sul volto della civiltà?
Caro lettore, caro tu che ti sei preso la briga di leggere queste poche righe di puro dialogo sulle mie pagine, ora che sta per iniziare il periodo in cui tutti fanno i buoni propositi, ti va di farne uno per me? Prometti che l’anno prossimo ti sforzerai di leggere qualche libro in più? E se per caso già ne leggi tanti, mi prometti che ti impegnerai, a tua volta, a far leggere persone che conosci e che normalmente non lo fanno?
Caro lettore, proprio in quanto lettore, per il nuovo anno mi regali un’Italia migliore?
Con i migliori auguri, il tuo affezionatissimo CittadinoNews