Intervista con Sciottariello dei “Menti Infette”

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In un periodo in cui il rap sembra essere tanto in voga, è indispensabile dare ascolto alla voce di chi prende le distanze dalle logiche di mercato delle  major discografiche, preferendo rimanere fedele a una scena “underground” che attraverso tematiche lungimiranti, sostiene ideali distanti dalla superficialità del consumismo e della supremazia dell’apparenza.

In questo numero si parlerà di rap insieme a Sciottariello dei “Menti Infette”, progetto musicale nato da un’idea dello stesso “Sciottariello”, di Battipaglia e “Dan-trix”, di Agropoli, entrambi rappers, che si avvalgono della collaborazione di Sabrina Campagna e della sua voce ipnotica.

La loro musica è un’alchimia di atmosfere cupe, date dalla contaminazione di beat tradizionali, tendenti al funk e al folklore regionale, e liriche sarcastiche, attraverso le quali il trio esprime la realtà quotidiana trattando svariate tematiche incorniciate dal costante elemento della denuncia sociale.

Il loro operato, dunque, appare innovativo e aperto a sperimentazioni nonostante una musicalità legata alle sonorità del più classico hip-hop di vecchia scuola.

Come è nato questo progetto? Cosa accomuna te e Dan-trix, e quale stimolo vi ha orientati verso le vostre scelte musicali?

Tra me e Dante c’è una stima reciproca, oltre a un’amicizia di vecchia data. Ci siamo conosciuti a uno dei tanti eventi hip-hop che venivano organizzati in Campania ma solo di recente abbiamo deciso di intraprendere un percorso artistico insieme.

Ciò che ci rende simili è un punto di vista comune, abbiamo lo stesso modo di vedere la realtà.

Sabrina è entrata a far parte del gruppo solo in seguito ma con lei si è creata subito una sintonia, sia musicale che personale.

Ci divertiamo moltissimo tutti e tre insieme e credo che questo sia fondamentale in un gruppo.

 

Come descriveresti la vostra musica?

La nostra musica punta molto sulle esibizioni live, nelle quali utilizziamo beat con sonorità molto differenti tra loro che ci consentono di spaziare da ambientazioni horror molto cupe, al funk, per giungere addirittura a brani dal sapore popolare della nostra terra.

I testi trattano diverse tematiche, in prevalenza di carattere sociale, come ad esempio, la condizione di disagio in cui vivono i giovani italiani dopo il diploma.

Mirare ai live, comunque, è il modo migliore e anche il più diretto per diffondere la propria musica.

 

Cosa avete realizzato finora e quali sono i vostri progetti per il futuro?

All’attivo non abbiamo ancora un disco ma stiamo lavorando alle registrazioni dei brani che faranno parte del nostro EP omonimo la cui uscita è anticipata dal singolo “Chi Sei” per il quale è stato realizzato anche un videoclip, pubblicato sul canale Youtube “MENTI INFETTE”.

Uscirà a breve anche il viedoclip del brano “Futuro Di Scorta”.

 

Parlami di musica, questa volta in veste di ascoltatore. Esiste una differenza tra rap underground e mainstream? Se esiste, a cosa è dovuta? Cosa pensi delle nuove tendenze commerciali nell’ambito del rap, ne condividi sonorità e tematiche?

Esiste eccome.

Nell’ambito dell’underground si ha sicuramente un pubblico adulto poiché le tematiche trattate sono di gran lunga più impegnative e mature. Ne fanno parte artisti che spesso non trovano riscontro nei canoni del mercato discografico. Cosa ben diversa accade per il cosiddetto “rap commerciale” dove purtroppo, spesso, vengono esaltati i personaggi piuttosto che le loro liriche, troppo banali e prive di tecnica e significato. Tuttavia ci sono alcuni artisti che lavorano per grandi major discografiche che apprezzo molto come Caparezza, che tratta argomenti interessanti e lo fa con uno stile tutto suo.

Per quanto mi riguarda mi sento proiettato nella scena underground da quando ho cominciato a fare rap, cinque anni fa, e spero che il mio messaggio riesca a raggiungere un pubblico molto vasto, in futuro.

Quello di “Menti Infette” e di Sciottariello è l’esempio di come la realtà musicale locale sia spesso tanto valida quanto ignorata o snobbata;  i talenti ci sono, in tutti i campi, la passione, la voglia, la fatica, anche, ora sta a noi saperli apprezzare e valorizzare. Quindi, provate ad ascoltare i loro brani e vi assicuro, ne varrà la pena!