RIFLESSIONI SUL P.U.C. DI MONTECORVINO ROVELLA

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1934

PARTE INTRODUTTIVA DEL DOCUMENTO – Redatto da RENATO ORONZO Architetto

In questo particolare periodo storico, stiamo assistendo a profonde trasformazioni della società, la loro espressione si manifesta sia nella crisi economica che in una crisi delle relazioni sociali e addirittura delle relazioni interpersonali, che non vengono colte dalle classi politiche locali,
tantomeno vengono tradotte in nuove e diverse opportunità. Queste trasformazioni si riflettono anche nell’uso e nelle trasformazioni delle città in quanto espressioni dirette dei modi di vita e di relazione. Un contributo al superamento della situazione attuale ed all’apertura di un nuovo assetto della società può essere fornito da un nuovo atteggiamento che eviti di porre al centro delle decisioni principi funzionali, strumentali e meramente economici.
Occorre porre in primo piano azioni per (ri)saldare i processi di identità collettiva, di (ri)affermazione dei principi di integrazione e di “appartenenza” alla società ed al luogo, di riconoscimento della identità individuale nel contesto che rappresenta le vicende della collettività, della (ri)connessione alla “narrazione” delle vicende storiche del luogo. Occorre affermare una nuova cultura, sensibilità ed educazione nei confronti del territorio che ci conduca a riconoscere la città alla stessa stregua di una casa collettiva; come la casa è depositaria di valori, ricordi, emozioni di appartenenza alla propria famiglia allo stesso modo la città deve rappresentare i medesimi valori di riconoscimento ed appartenenza alla propria collettività. Valori da affermare e consolidare in un contesto generale di “sostenibilità”, non solo nel senso ambientalistico ma, più in generale, come possibilità di far coesistere in maniera equilibrata tutte le esigenze e le tematiche territoriali (sociali, culturali, storiche, economiche, funzionali ecc.). Per perseguire tali obiettivi nelle scelte di Piano e nelle trasformazioni delle città diventa prioritaria e strategica la attenzione alla dotazione di adeguati spazi pubblici e di relazione sociale, che hanno il compito fondamentale di favorire momenti di aggregazione e di risaldare i processi di “identità” e di “appartenenza”;
La filosofia ed il concetto più moderno della pianificazione è insito nella definizione che gli viene data nella recente normativa regionale, nella quale viene adottato il concetto di “governo del territorio”; non una mera individuazione di spazi ma l’attuazione di una vera e propria politica per il territorio con la quale entrano in campo tutte le potenzialità e gli aspetti che attengono alla trasformazione ed allo sviluppo, in una visione dinamica, che comprende anche la comunicazione delle politiche di piano, l’attuazione di processi partecipativi ed il monitoraggio permanente delle trasformazioni…………………………

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