CARPE DIEM

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Ore 16.00, si sentono le urla dei giurati al blue carpet, Matteo Branciamore, Nicolas Vaporidis e Primo Reggiani sono arrivati. Mentre su regna il “Carpe diem” sale l’attesa in sala conferenze.
In prima fila una giovane giornalista legge e rilegge la sua domanda, si percepisce l’emozione, gli altri organizzano il lavoro, qualcuno sbuffa, non vede l’ora di iniziare.
Matteo, Nicolas e Primo, attraverso i personaggi interpretati hanno fatto sognare un pubblico molto vasto di persone. Molti si sono immedesimati nelle divertenti storie familiari dei “Cesaroni”, o rivissuto attraverso lo schermo alcune fasi importanti della vita riprodotte con buona aderenza alla realtà in “Notte prima degli esami e “Baciami ancora” e mentre riaffiorano alla mente alcune scene, ecco che si ritorna alla realtà…Carpe diem!
Sono arrivati anche per noi, entrano, sorridenti ed evidentemente accaldati. Trasmettono tranquillità. Si siedono, il tempo di un sospiro e comincia un teatrino molto divertente tra loro e il moderatore, si evidenzia la giovane età, la bellezza e la voglia di fare e non manca qualche gaffe in relazione alla vita sentimentale a cui i tre giovani ospiti del festival rispondono con spiccata autoironia. Sono bravi, frizzanti, carismatici.
Al via le domande. Al centro delle curiosità il nuovo progetto “Piove”, un format video ideato e creato per Yahoo che vede come protagonista Matteo Branciamore nella veste di intervistatore impertinente e perfido che si diverte a mettere in difficoltà gli ospiti che accettano di sedersi sulle sue scomode poltrone. “Piove”, afferma Matteo, è un progetto nuovo, particolare e non tutti i produttori, ad oggi, hanno voglia di rischiare. Per questo hanno scelto di creare una piccola società di produzione, per poter sperimentare creando indipendentemente. Prende la parola Nicolas Vaporidis e continua spiegando con estrema precisione le motivazioni della scelta. Afferma che nelle numerose riunioni tutti e tre hanno avvertito la necessità di diventare attori che creano e producono idee proprie in quanto forte era l’esigenza di iniziare a scegliere e non essere scelti. Nicolas continua affermando che è sicuramente bello interpretare dei ruoli ma è ancor più motivante divenire produttore delle proprie idee, essere parte di una storia in cui si sceglie d’essere ancora una volta i protagonisti o rimanere in disparte, cercando di non inciamapare perché molte sono le difficoltà. Ma loro sono ben organizzati, lo dimostrano.
Rispondono alle domande in modo semplice, si alternano rispettandosi, sono un perfetto incastro di idee ben chiare.
Alla domanda: “A voi piace mettere in imbarazzo, cosa provate nel pensare ai vostri momenti imbarazzanti”, risponde Primo Reggiani, mentre Matteo e Nicolas provano a scartare un chupa chups. Parla dell’importanza del lasciarsi andare, mettersi in discussione, giocare, ed utilizzare l’intelligenza e l’ironia, non solo sul set ma anche nella vita. Continua affermando che parlare dei propri fallimenti o del flop di ascolti è un modo per esorcizzarli e inoltre consente agli altri di guardarci con occhi diversi. Tutti possono sbagliare e tutti possono ricominciare.
Sono d’accordo. Ognuno di noi dovrebbe ritrovare la propria ironia, ottimo meccanismo di difesa e importante ingrediente del successo nella vita per Matteo, Nicolas e Primo.
Il tempo è volato, la conferenza è finita. C’è stato poco, pochissimo spazio per le domande ma ciò che è stato condiviso è piaciuto, soprattutto il coraggio di sperimentare e sperimentarsi e la spinta a ritrovare la propria autoironia.

Grazia Imparato