CittadinoNews N.8

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[box_light]L’EDITORIALE di Vladimiro D’Acunto[/box_light]

Rieccoci al nostro consueto incontro mensile a Novembre ormai terminato. Qualche numero fa il sottoscritto, in un suo articolo, ricordava Elio Vittorini che diceva: “la Cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo”. E’ ferma convinzione da parte di chi scrive che l’impronta fortemente culturale (in senso lato) da noi proposta e offerta ai fruitori del CittadinoNews sia non solo una caratteristica attribuibile a tale rivista, ma anche e soprattutto lo start da cui ripartire… ebbene sì, ancora una volta. Il nostro Paese è abituato a farlo, essendo una consuetudine tutta italiana; eppure, ripartendo, sempre meno si considera come unico faro illuminante il nostro magnifico dettato costituzionale, in tal caso il testo dell’art. 9 della Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Noi vi crediamo molto e per questo motivo intendiamo ribadire con forza il profilo divulgativo e lo spirito di diffusione culturale della nostra rivista, profilo e spirito che, spesso per ragioni di spazio (e finanziarie) sono anche troppo sacrificati nella loro ventina di pagine ma senza dubbio sono alimentati dal sano entusiasmo, dal sorriso, dalla volontà e dall’umana simpatia di comunicare interloquendo amabilmente con il lettore. Si tratta di un lavoro di un gruppo di persone certamente “tirocinanti” del giornalismo ma di sicuro sensibili e non indifferenti agli aspetti e alle diverse tematiche che ci circondano e che cercano di fornirVi momenti di riflessione, di dibattito, di confronto online e cartaceo. Le rubriche Il foglio bianco e “Inviati” all’estero – presentate nel numero precedente – evidenziano al meglio come il CittadinoNews sia redatto da noi ma si nutre al contempo dei suoi lettori e di chi interagisce con esso.

L’architettura portante della nuova “costruzione” del mese di Novembre è l’Ipocrisia. Si tratta del “più difficile e faticoso di tutti i vizi in quanto è un compito ventiquattro ore su ventiquattro” diceva un poco noto scrittore di nome Somerset Maugham. Non è sicuramente un caso che il termine derivi da uno dei mestieri più antichi del mondo: l’attore. Nell’antica Atene con ypokritès si indicava “colui che recita (o finge)”, appunto l’attore, l’ipocrita. In tal senso, attore e ipocrisia sono connessi anche a un’altra parola di origini abbastanza oscure, “maschera”, ma il cui significato, in ambito latino, era dato dal termine persona. C’è quindi molto da “riflettere” (verbo speculare doppiamente calzante) a riguardo, constatando che una “persona ipocrita” è in realtà una “maschera” “che recita” e dunque può arrivare a nascondere dentro di sé anche tre individui.

Ancora una volta, buona lettura.