Il demone Pazuzu: tra storia, cinema e musica

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Pazuzu fu un demone maligno del vento di Sud-Ovest, temuto e amato da Assiri e Babilonesi nel I millennio a.C.. Egli era invocato soprattutto dalle donne incinte per proteggersi da un altro demone: Lamashtu. Infatti, la tradizione narra che questo spirito disturbava le donne gravide durante la notte, toccando il loro grembo sette volte e rapendo i feti. Le donne allora per dormire tranquille erano solite indossare un portafortuna raffigurante Pazuzu che aveva il potere di scacciare Lamashtu. In sostanza Pazuzu era uno spirito sia maligno che benigno. Benigno perché in grado di scacciare altri demoni provenienti dal mondo sommerso (arallū, il regno dei morti), maligno in quanto demone del vento e quindi, come tutti gli altri, principale portatore di malattie.

L’iconografia di Pazuzu mutò nel corso dei secoli ma il demone era grossomodo raffigurato con testa ferina, arti da rapace, coda di scorpione, ali spiegate, braccio destro alzato e, non sempre, con fallo terminante a testa di serpente (figura sopra, 2007 Musée du Louvre / Thierry Ollivier). La statuetta in figura del Louvre reca anche un’iscrizione sul retro: Io sono Pazuzu, figlio di Khanpa re dei cattivi spiriti dell’aria, che fuoriesce violentemente dalla montagna portando devastazione. Ora, osservate bene la figura. Vi ricorda qualcosa?

All’inizio del film L’Esorcista, padre Merrin Lankaster durante uno scavo nella città di Ninive, nell’Iraq settentrionale, rinviene una testa di Pazuzu e qualche scena più avanti, lo stesso Lankaster si ritrova di fronte ad un’intera statua del demone (figura accanto). Sarà proprio Pazuzu ad impossessarsi della piccola Regan MacNeil e ad avere un ruolo importante in tutto il resto della saga.
Non solo, nella serie animata Futurama infatti, Pazuzu è il nome che il professor Hubert Farnsworth dà al suo gargoyle. E anche la musica ha subito il fascino del demone. A lui si rifanno alcuni gruppi black metal, Pazuzu è il titolo di una canzone disco degli anni ’70 di Tony Silvester e nella clip del brano Rockit dei Gorillaz, una statua del demone compare nel video e canta il ritornello (fig.3). 
Inoltre Pazuzu è anche il personaggio di un gioco, Mutant Fighter, e del secondo volume del fumetto Les Aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec di Jacques Tardi, tra l’altro portato al cinema da Luc Besson con il film Adèle e l’enigma del faraone.Siamo di fronte quindi ad un demone mesopotamico ripreso nel cinema, nella musica, nei fumetti e nei giochi. Quello di Pazuzu è anche un curioso caso di demone sia benigno che maligno, in grado di avere un effetto diverso sugli esseri umani a seconda delle circostanze, delle situazioni e delle loro azioni e che nonostante questo, gli Assiri e i Babilonesi non hanno temuto di rappresentare.Fausto Mauro