La Storia è la macchina del tempo dell’umanità e se si è in grado di farla funzionare, essa è in grado di farci rivivere il tempo che fu.
In almeno due numeri (di sicuro questo mese e il prossimo) vi conduco nella capitale dell’Impero bizantino: Costantinopoli, partendo da Roma e addentrandoci nella città così come avrebbe fatto un visitatore romano del tempo diretto alla Basilica di Santa Sofia.
Partiti da Roma, attraversiamo la via Appia che collega la nostra capitale a Brindisi e da qui ci imbarchiamo per Durazzo, sulle coste dell’odierna Albania. Prendiamo la strada che ci porta a oriente, ovvero la via Egnatia e passando per importanti città quali Edessa, Tessalonìca e Traianopoli giungiamo a Costantinopoli. Lo spettacolo dei tesori contenuti all’ interno è coperto in parte dalle imponenti mura fatte costruire da Teodosio II. Un’altra opera del periodo di Teodosio II ci permette l’accesso alla città dalla via Egnatia: la Porta Aurea. Se il buongiorno si vede dal mattino, la Porta con i suoi tre archi, le sue decorazioni in oro e con una statua della Nike alata trainata da una quadriga, sta lì ad accoglierci e a preparare il nostro incanto per le tante meraviglie che vedremo. Passati sotto gli archi, passeggiamo su un ramo della strada principale di Costantinopoli, la Mese. Subito scorgiamo luoghi di culto, i primi sono il monastero di San Giovanni Battista di Studio (fondamentale centro culturale dato che ospitava scuole per copisti e miniatori; il termine “Studio” non deriva dal fatto che fosse un luogo di cultura ma dal cognome del patrizio che concesse la terra per la costruzione del monastero) e la chiesa di Santa Maria Peribleptos che prende questo nome perché posta su una collina e quindi visibile da qualsiasi punto. Proseguendo verso est, ci imbattiamo nel Foro di Arcadio apprezzando la colonna onoraria che celebra le vittorie di Arcadio stesso e nel Forum Bovis, così chiamato per una testa di toro bronzea che vi è. Continuando a camminare, iniziamo a entrare nel vero centro della città passando per la biforcazione della Mese, il Philadelphion, la piazza dove si vede il monumento ai tetrarchi (oggi a Venezia) e dove si affacciano il Campidoglio e il tribunale.
(Qui vi propongo una mappa della città per capire dove siamo e dove andremo).
Ora, risalendo la strada andremmo verso nord-ovest ammirando l’acquedotto di Valente e la Chiesa dei Santi Apostoli degna di nota per il mausoleo fatto costruire da Costantino nelle adiacenze per contenere le salme degli imperatori ma l’obiettivo è quello di andare alla Basilica di Santa Sofia. Quindi dobbiamo proseguire verso sud-est e attraversare il Foro di Teodosio (molto simile al Foro di Traiano a Roma) diventato palcoscenico di un mercato del bestiame per volere di Costantino V. Superate le urla provenienti dal mercato, ci troviamo di fronte ad un altro foro, quello di Costantino con al centro una colonna che regge una statua dell’imperatore e con uno dei due edifici del senato sulla nostra sinistra.
Siamo quasi giunti alla meta, infatti dopo ca. 500m i nostri occhi non sanno dove rivolgersi, tanti sono gli edifici e i monumenti che si parano davanti.
Ci troviamo nell’ Augustaion (nella figura accanto una ricostruzione), una piazza rettangolare con una colonna sormontata da una statua equestre di Giustiniano e notiamo l’Ippodromo e il Grande Palazzo, sede imperiale. Potremmo visitarli ma la fortuna non è dalla nostra parte; al Grande Palazzo ci sbarrano l’ingresso e l’Ippodromo è chiuso perché siamo giunti a Costantinopoli in un giorno di festa e il patriarca non vuole che si tengano corse di carri.
Dato che il sole è ormai tramontato, ci conviene provare domani e non controbattere le guardie del Palazzo in più domani sono programmate anche le corse dei cavalli e avremo la possibilità di vedere l’Ippodromo. Dobbiamo raggiungere il quartiere dei ramai, a pochi passi da qui, dove alloggeremo in uno ospizio vicino alla chiesa dedicata alla Madre di Dio dei Chalkoprataioi, ovvero dei commercianti di oggetti in rame.
A domani, o nel nostro caso, al prossimo mese per visitare i tre più grandi edifici dell’arte costantinopolitana. Qualora vogliate ritornare al presente o fare un confronto tra prima e dopo, vi invito alla lettura di un interessantissimo articolo su Istanbul comparso su questa rivista nel numero di luglio di quest’anno fatto da Danilo D’Acunto, ecco il link diretto: https://www.portalecittadino.it/benvenuti-a-instanbul-versione-estesa/