Italy in a day

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Il 26 ottobre 2013 è il giorno, un sabato, in cui migliaia di italiani hanno deciso di armarsi di una telecamera e riprendersi in un momento della loro giornata. In un momento qualunque o in un momento speciale. Queste persone stavano partecipando – o almeno ci hanno provato – alla realizzazione del primo film collettivo italiano, un esperimento cinematografico da cui è nato “Italy in a day”, il film che racconta un giorno della vita degli italiani.

L’iniziativa è nata e si è diffusa via web un anno fa; tutti gli italiani erano invitati a prendere parte in modo attivo a questo esperimento: “sabato 26 ottobre prendi una telecamera o un cellulare e filma la tua vita”. Tema libero, a piacere, come si diceva (si dice ancora?) a scuola.

I video girati dagli italiani sono stati poi caricati nel corso delle tre settimane successive sul sito http://www.italyinaday.rai.it/. Gabriele Salvatores ha poi selezionato, tra i 44.197 video candidati i 600 confluiti in un unico documentario-racconto. Il risultato è la creazione di un film di 80 minuti in cui si susseguono scene o meglio pezzi di vite. C’è di tutto: ogni emozione e sentire. Amore e amicizia, lacrime di gioia e di dolore, solitudine e compagnia, salute e malattia. La bellezza e la varietà della natura. La bellezza e la varietà umana. C’è la vita, insomma, in tutte le sue possibili manifestazioni. Lo “spirito” di fondo, nonostante tutto, è ottimista, positivo.

A distanza quasi di un anno il film, il 27 settembre 2014, è stato proiettato nelle sale cinematografiche (solo per un giorno) ed è andato in onda anche in prima serata su Rai 3.

L’inizio si può raccontare, magari il “finale” no. Si inizia con una veduta dall’alto, più precisamente dall’oblò di una astronave. La ripresa, effettuata dall’astronauta Luca Parmitano, da il buongiorno al 26 ottobre 2013 e ha così inizio un giorno qualsiasi per gli italiani, eppure così speciale.

I video seguono le ore del giorno, a partire da tutti quelli girati dopo la mezzanotte e fino, di nuovo, alla mezzanotte. Dall’alba al tramonto si susseguono i contributi degli italiani registi amatoriali che hanno fermato e cristallizzato in un video un frammento particolare della loro giornata.

Il film, dal punto di vista creativo non è un’idea originale: “Italy in a day” è la versione italiana di “Life in a Day”  il social movie nato su Youtube e girato dagli utenti della community di tutto il mondo il 24 luglio 2010 (con la produzione esecutiva di Ridley Scott e la regia di Kevin Macdonald).

In Italia ci abbiamo provato tre anni dopo ma il risultato, a mio avviso, è unico. La bellezza di questo progetto sta tutta nella sua universalità. E’ un giorno qualunque che diventa metafora di una intera vita. E’ il film della vita, fatto di tanti attimi che hanno odore, colore, sapore differente. E’ forse la cosa più simile a quello che si dice sia il film della nostra vita, quello che pare ci debba apparire dinnanzi agli occhi prima di morire. Quella serie di flashback in cui pare ci si ricordi del primo bacio e, finalmente, del posto dove quel giorno abbiamo sbadatamente lasciato l’ombrello.

Come prevedibile, essendo nato da un’idea circolata sul web, il film è stato definito “socialmente sbilanciato” e colpevole di restituire un’immagine un po’ stereotipata degli italiani (tutti casa e famiglia). La critica ha però riconosciuto al film la capacità di rappresentare in maniera efficace le potenzialità della cosiddetta “cultura partecipativa” e ha riconosciuto la capacità di Salvatores di aver saputo regalare, grazie ad un montaggio sapiente, dei “colpi di scena”.

Non sarà dunque un capolavoro cinematografico ma la sua grandezza risiede forse nel fatto che, nonostante le apparenze, non è un film.