Collocato a sud-est della Birmania, nello Stato del Mon, il monumento chiamato Kyaikhtiyo Pagoda (inglesizzato in Golden Rock) è un’ importante meta di pellegrinaggio per i fedeli buddhisti birmani e non solo. Si tratta di un masso di granito “appoggiato” su una grande roccia in cima ad una collina, la particolarità è che secondo l’opinione generale, il masso dovrebbe precipitare giù per la collina ma ciò non avviene, perché?
Come spesso accade nella tradizione buddhista, è il mito a svelare gli arcani. La leggenda infatti vuole che un eremita ottenne direttamente dal Buddha una ciocca dei suoi capelli che consegnò al re, il quale, con l’aiuto dei suoi poteri ereditati dai genitori, la inserì in una roccia dalla forma della testa dell’eremita che pose su di una collina. Da allora migliaia di pellegrini la ricoprirono di foglie d’oro e, come se non bastasse, sopra di essa fu costruita una pagoda o, più precisamente, uno stupa (monumento buddhista dalla struttura a torre usato per contenere reliquie o per ricordare un evento della vita del Buddha).
Oggi questo culto è ancora diffuso in Birmania, non a caso un detto locale recita così: “Se si domanda ai birmani qual è la loro religione, essi ci risponderanno di essere buddhisti ma, nello stesso tempo, di temere i nat.” Infatti i fedeli birmani giungono in cima alla collina dove è situata la Kyaikhtiyo per ingraziarsi sia il Buddha che i nat, donando loro pasti e composizioni floreali.
Questo monumento racchiude in sé tutto il retaggio culturale birmano, le influenze che hanno avuto i culti pre-buddhisti sulla religione del Gautama e il misticismo che solo i luoghi orientali donano ai visitatori e ai fedeli.