LA LEGALITA’ RACCONTATA AI RAGAZZI

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Come ogni anno ritorna presso l’IC Statale “Romualdo Trifone “ la settimana della Legalità.

L’atteso appuntamento, diretto dalla Preside Celano, propone ai ragazzi, ormai adolescenti, temi quanto mai attuali, che ruotano intorno al concetto di legalità nello sport, in rete, nel sociale. Ciò attraverso l’ incontro con persone esperte del settore e coinvolgenti testimonianze, con l’obiettivo di promuovere in ogni singolo partecipante la conoscenza  e cultura di tali temi al fine di sviluppare una sana coscienza civica e morale, vicina al concetto di responsabilità sociale.

Si è partiti lunedì parlando di legalità dello sport grazie all’intervento dell’avvocato Maria Garofano, l’ingegnere Carmine Tarantino e la giornalista de “Il Mattino” Paola de vita. Ieri temi centrali Internet e i  pericoli del web.  Il prof. Sandro Falivene ha spiegato ai ragazzi come utilizzare internet in modo intelligente, tutelandosi e rispettando le regole della navigazione in rete mentre la dott.ssa Grazia Imparato, psicologa, ha parlato alla vasta platea di giovani del fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, in un incontro molto interattivo in cui si è cercato di conoscere ancora meglio l’ormai noto fenomeno per capire come prevenirlo e combatterlo. Nel fine settimana è in programma un intervento della  guardia di Finanza con il Capitano Carputo  e due giornate in ricordo del  Maresciallo D’Arminio e di Giovanni Falcone, esempi di passione,lotta e sacrificio per la salvezza di ogni singolo individuo dalla camorra  e dai soprusi, cancro della società.

Stamane l’istituto ha avuto l’onore di ospitare Don Luigi Merola, prete e scrittore impegnato da sempre nella lotta alla camorra, orami da anni sotto scorta per averla attaccata duramente durate l’omelia per Annalisa, una ragazzina morta ingiustamente a quattordici anni per essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.  Da lì altri atti di coraggio l’ hanno portato ad essere bersaglio di chi da sempre corrode questa società con massacri, omicidi e minacce crudeli fino a quando non è stato salvato grazie ad una intercettazione telefonica che lo voleva morto in chiesa, sull’ altare, sotto gli occhi di tutti. Oggi Don Luigi non è più parroco di Forcella, ma non per questo ha smesso di dedicarsi alla sua città. Un esempio su tutti: dal 2007 il suo impegno per l’infanzia diventa “‘A voce d’e creature”, una fondazione che offre accoglienza e servizi ai ragazzini. Ne ha salvati tanti, strappati alla droga e alla strada. La sua fondazione consente ai giovani in pericolo di crescere, formarsi e vivere serenamente promuovendo programmi di aggregazione sociale e integrazione culturale, perché l’anticamorra inizia dove finisce la solitudine.

Oltre a raccontare ai giovani la sua esperienza, Don Luigi ha parlato di vita a tutti gli effetti chiedendo ai ragazzi di leggere per avere cultura e potersi difendere, ai genitori di essere da supporto ai loro figli come importanti figure di riferimento. Agli insegnanti infine ha chiesto di provare a cambiare un sistema scolastico forse troppo legato alle teorie e poco alle esperienze che realmente possono formare i giovani preparandoli alla vita. A tutti ha chiesto di partecipare alla lotta alle violenze, facendosi sentire, facendo tanto rumore.

Un racconto emozionante e costruttivo che ha fatto emergere il lato personale e poetico di un uomo di fede che ogni giorno mette a disposizione la sua umanità per il prossimo, tra la gente e con la gente.

Grazia Imparato