Ogni giorno nella città di Shiraz, in Iran, accade qualcosa di magico. Mentre il muezzin intona le sue parole per chiamare i fedeli alla preghiera del mattino, in una moschea del luogo si consuma uno spettacolo fatto di luci e di colori, unione tra natura e ingegno umano. È la moschea arcobaleno di Nasir al-Mulk.
L’edificio fu costruito tra il 1876 e il 1888 da Nasir al-Mulk, governatore locale dello scià di Persia, Nasser al-Din della dinastia Qajar che regnò dal 1848 al 1896. Il progetto fu affidato agli architetti Muhammad Hasan-e-Memar e Muhammad Reza Kashi Paz-e-Shirazi.
Questi avevano già le idee chiare sul cosa progettare e furono molto abili a creare un intricato sistema di luci e geometrie. All’interno della sala di preghiera, infatti, i raggi solari vi penetrano attraverso vetri colorati infrangendosi sul tappeto e su un vorticoso insieme di motivi geometrici formato da tessere di mosaico (figura in alto).
Come si vede, si ha un effetto che dà al visitatore l’illusione di trovarsi all’interno di un caleidoscopio. Ovviamente, la moschea rivela il suo splendore sfavillante soltanto a chi vi si reca in un determinato momento della giornata, ovvero al mattino. Infatti, già a mezzogiorno non è più possibile ammirare tali barbagli.
A questa caratteristica, che ne fa uno dei luoghi di culto musulmano più belli al mondo, se ne aggiungono altre, figlie di quel retaggio culturale persiano prima e islamico poi che per millenni ha influenzato l’arte dell’Iran in generale e che ritroviamo perciò anche in altri luoghi.
Mi riferisco in particolare alle decorazioni delle cupole (figura a destra); ai tappeti; ai pilastri tortili, bassi e alquanto tozzi, ereditati dal mondo persiano; al bacino d’acqua al centro della corte, nel quale tutta la struttura si rispecchia creando un rapporto di simmetrie tra ciò che è reale e ciò che si riflette (figura in basso a sinistra); ai portali monumentali e al largo uso dell’arco a sesto acuto.
L’edificio doveva quindi essere già nella mente degli architetti e di Nasir al-Mulk un posto incantevole, in grado di attirare fedeli e curiosi da ogni parte del mondo.
Oggi la moschea è curata dalla Endowment Foundation of Nasir al Mulk ed è visitata da circa 300mila persone all’anno che vi giungono sia per pregare che per assistere alla magia.
Per completare la visita alla moschea con un viaggio virtuale, rimando al sito 360cities.net. Clicca qui.
Fausto Mauro