MODA À PORTER

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1987

Ed eccomi qui, come al solito in treno, a scrivere di moda! Sono Rita Mazzeo, molti mi conosceranno, molti altri cercheranno di focalizzarmi, perché ormai da anni non vivo più qui.
La mia seconda città è Roma ed è lì che dodici anni fa ho cominciato a concretizzare il sogno di quand’ero bambina: fare la “stilista”! I più fanno ancora confusione sulle reali competenze e professionalità di questo “mestiere”.
La stilista (nell’ ambiente Fashion designer, perché in inglese, permettetemi di dirlo con un pizzico di ironia, fa subito più figo!) è chi progetta e crea i modelli di una collezione di abiti, di accessori o di prodotti industriali di serie.
La stilista disegna! La stilista crea! La stilista produce e vende idee! Non cuce (per questo ci sono le sarte), non fa cartamodelli e prototipi (per questo ci sono le modelliste), non esegue ricami (per questo ci sono le ricamatrici) e non fila tessuti (per questo ci sono i tessutai); ma disegna un ricamo, inventa una nuova texture per un tessuto, crea una nuova stampa, un nuovo manico di borsa oppure una nuova forma di tacco 12!
Citando e contraddicendo la biondissima Marylin Monroe, i miei “migliori amici” non sono i diamanti, ma la fantasia, la curiosità, l’ ambizione, la passione e la pazienza… tanta pazienza!
Tengo a precisare infatti che il mondo della moda non è sempre tutto “flash e luccichii”, come i più immaginano. Ci sono persone disposte a tutto, pur di scavalcarti in un concorso o semplicemente nella scaletta d’ uscita di una sfilata. Alla fine, ciò che conta e che ti premia sempre, è l’ onesta intellettuale verso il lavoro che ami e verso le persone che ti circondano e che ti permettono di farlo nel migliore dei modi (e mi riferisco a tutte le preziose suddette maestranze).
Creare un abito o un tessuto dal nulla, lasciandoti trasportare dall’ispirazione, seguendo ed insieme scostandoti dai diktat del momento, è adrenalina allo stato puro e vedere la tua idea realizzata prima e soprattutto apprezzata e acquistata poi, è una sensazione che ripaga di tutte le fatiche che puntualmente si presentano in corso d’ opera.
L’ ultima collezione nata, l’ ultimo mio “figlioccio”, è la Collezione P/E (Primavera/Estate) 2013 MORFOSIS (il brand romano per cui lavoro), che sfilerà a Milano a metà mese (nella foto un mio bozzetto di uno degli outfit della collezione).
Settembre è infatti un mese di puro fermento nella moda, (un po’ come per la vendemmia!) perché segna l’inizio delle presentazioni delle nuove collezioni donna P/E 2013, con l’appuntamento fisso, dopo Madrid, New York e Londra, della Milano Fashion Week.
Da mercoledì 19 a martedì 25, la capitale della moda italiana dirà la sua, schierando nomi consolidati e nuove firme, in un calendario come sempre fitto di appuntamenti, sfilate e feste.
Oggi però, oltre all’ammirare incantati lo splendore dei capi e delle modelle, è sempre più frequente fare un rapido bilancio per capire dove sta andando il Made in Italy.
Per gli addetti del settore, tra avvertimenti e numeri, l’evento milanese assume un carattere che va ben oltre la mondanità: è una best practice per il Sistema Italia. Dietro le quinte di oltre 170 sfilate per promuovere il Belpaese e i vecchi e nuovi talenti che fanno del mondo della moda un universo in continua evoluzione e dietro ai flash dei fotografi e ai colori delle passerelle, si nascondono vere e proprie strategie aziendali e interi mercati globali.
All’ emozione di ogni sfilata si somma inevitabilmente l’ansia della risposta dei compratori, l’apprezzamento dei vari mercati, italiano ed estero, ed è questo l’ aspetto meno poetico di questo mondo fatato, il lato puramente commerciale della “favola moda”.
Domani partirò per Milano, poi per Parigi… se siete curiosi almeno un po’, scopriremo insieme, nel prossimo appuntamento di questa rivista, come saranno andate le varie sfilate della kermesse milanese e le nuove tendenze delle fiere parigine per l’Autunno/Inverno 2013/2014.
Io intanto incrocio le dita..!