Non sempre capita nella propria vita il famoso treno “da non perdere” per alcun motivo. E ancor meno di frequente capiti che proprio quel treno possa passare nel momento più opportuno. Bene, tutto questo è avvenuto nella nostra regione e, in particolare, proprio in uno dei settori che più ci hanno fatto vergognare davanti al mondo intero: i rifiuti. Sembra un miracolo, quindi, ma resterebbe tale se non ci fosse la volontà di sfruttarlo, partecipandovi.
La Regione Campania ha stanziato 7 milioni di euro. “Le risorse – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Giovanni Romano – vengono assegnate, con un apposito decreto, alle 5 province della Campania (che dovranno provvedere ad emanare appositi bandi diretti ai Comuni), in base alla popolazione residente: 3 milioni e 50mila euro alla provincia di Napoli, 1 milione 593mila a quella di Salerno, […]” e così via, per le altre province della regione. Il bando promosso dalla provincia di Salerno scade a fine Maggio.
Pensare che M.Rovella ha circa 13.000 abitanti e la provincia di Salerno 1 milione e 200 mila, ci invita a dedurre, essendo lo stanziamento dei fondi fatto in funzione del numero di abitanti, che l’insieme dei progetti atti a far ridurre la produzione dei rifiuti urbani possa avere come cifra base quella di 15.000 euro. Ma è ovvio che non tutti i comuni vi parteciperanno, come è ovvio che non tutti i progetti presentati saranno ammessi e finanziati..quindi si può davvero puntare in alto, presentando progetti degni di questo nome!
Or bene, il contributo per tali progetti è quantificato nella misura massima dell’80% del costo complessivo ammissibile.
Le tematiche degli interventi ammissibili sono varie: si va dall’incentivazione e divulgazione della pratica di compostaggio domestico (che già è stata fatta nel 2009 nel nostro comune che è proprietario di un centinaio di compostiere depositate in uno dei garage sotto il viale cappuccini) alle campagne informative, formative ed educative nelle scuole; dall’incentivazione all’istallazione di distributori di acqua potabile imbottigliata e frizzante (le cosiddette fontane ecologiche) all’incentivazione di acquisti “verdi” che potrebbe invogliare all’adozione da parte del comune del Green Public Procurement (GPP), “sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili”. Quest’ultimo è un valido strumento che favorisce la crescita del mercato verde poiché darà possibilità alla pubblica amministrazione di inserire criteri di qualificazione ambientale nei propri bandi e/o concorsi in sede di acquisto di beni o servizi. Questo strumento viene caldeggiato dalla UE ormai da dieci anni.
Lo so, bisognerebbe auspicarsi prima la benedetta isola ecologica. Vero.
Ma intanto viene data un’opportunità unica ai comuni della provincia e ancor di più a quelli della provincia che non hanno un’isola ecologica.
E’ vero anche, ad esempio, che abbiamo una delle migliori acque pubbliche d’Italia, d’altronde, però, sappiamo anche che la rete idrica nazionale ha perdite del 33% circa e, in particolare, ignoriamo lo stato della nostra rete. La fontana ecologica sarebbe una valida soluzione alla riduzione di rifiuti plastici, rappresentando un solido risparmio economico (5 centesimi di euro per 1,5 litri di acqua imbottigliata, purificata e gasata) per tutti quei cittadini che hanno necessità di comperare l’acqua imbottigliata. La spesa media per l’acqua a carico di una famiglia passerebbe da € 25/30 a meno di 3€ al mese. Mentre l’incasso mensile vendendo a 0,05€/1,5L potrebbe toccare cifre importanti per il comune.
Insomma, si parla di risparmio a tutti i livelli. E’ un’opportunità da prendere al volo…proprio come “quel famoso treno”.
Armando Falcone – Direttivo Legambiente Battipaglia