Una collocazione naturale di incomparabile bellezza

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UNA COLLOCAZIONE NATURALE DI INCOMPARABILE BELLEZZA

 Chiunque osservi Montecorvino Rovella, da qualunque lato e da qualunque posizione, non può non restare ancora oggi estasiato dalla sua collocazione naturale di incomparabile bellezza.

E per non essere accusati di eccessivo amor patrio, vogliamo riferire , qui di seguito, le documentate osservazioni fatte da illustri viaggiatori e da illustri storici.

 “ A piè di un colle amenissimo, ricco di alberi e di paschi, delizioso per la salubrità dell’aere e per l’amenità delle valli è situata la Città di Montecorvino Rovella. Composta di molti e belli villaggi, essa ora è rimasta a testificare la gloria della antica Picenza………”[1]

 

“ Bello è il veder quella vasta pianura al luccicar del nascente sole dietro i monti di Olevano e di Acerno. Vedi là quei paschi gremiti di armenti di ogni specie che danno ottimi e pregiati latticini : quelle vigne che pei loro vini squisiti non la cedono né alla lacrima di Somma, ne al greco della Torre…….Gli oli di quei sempre verdeggianti oliveti, le deliziose melarance di quei bei giardini, quei boschi, quelle selve, quei seminati che ti son d’incontro in quella ubertosa pianura…………..”[2]

 

“ Ricchi di rigogliosi oliveti sono quei colli, i quali, in certi punti riescono così pittoreschi per ridenti vallette, per sussurranti cascate di limpide acque, per frastagli di ombrosi poggi di lussureggiante verdura, ch’io ne trassi così grata impressione che mi pareva di stare nel mezzo delle romanzesche vallate della Svizzera. A breve distanza l’una dall’altra sorgono sul pendio del monte quei tanti paeselli, in cui sì modesta ad un tempo e dolce è la vita, dove l’animo si riconforta a sereni pensieri, e dove ogni tempestosa passione si assopisce, per così dire, in quella placidezza e calma di natura “[3]

 

Dopo queste attente osservazioni dei  visitatori, nonché illustri personaggi, che hanno scritto su Montecorvino Rovella e dalle quali è possibile farsi un’idea della bellezza del nostro territorio all’epoca, possiamo fare un paragone al giorno d’oggi.

Lo sviluppo urbanistico,iniziato nel dopo guerra, ed il cui boom è avvenuto negli anni sessanta, ha modificato di  molto la fisionomia del Paese, molte frazioni ( casali ) si sono accorpate tra di loro e, salvo poche eccezioni ( Le frazioni di Gauro, Occiano, Cornea, Votraci, Marangi, San Martino, Macchia che, in qualche modo conservano ancora la propria separazione dal nucleo centrale) la città si presenta unita all’occhio del visitatore, e , la sua storia, divenuta invisibile anche a causa delle ricostruzioni avvenute dopo il sisma del 1980, è possibile solo raccontarla,  evidenziando, per quanto possibile, quei pochi elementi ancora visibili  che possono trasmettere qualche messaggio ai posteri ( stemmi, portali, lapidi, affreschi, piccole edicole votive).



[1] Articolo di Morgigni Novella, Poliorama pittoresco, pagg. 42/43 , Napoli  agosto 1836

[2] Serfilippo, Ricerche sulla origine di Montecorvino, Napoli 1856, pag. 28/29

[3] Mastriani F. , La sonnambula di Montecorvino, Napoli 1883, pag. 6