Whisky Sour

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La prima fonte storicamente certa sulla esistenza di questo cocktail è un racconto pubblicato su un giornale del Wisconsin nel 1870, nel quale uno dei personaggi ordina un Whisky Sour. Parliamo quindi di un cocktail dalla storia antichissima, di cui si racconta sia stato presumibilmente inventato alla fine dell’Ottocento da un cameriere inglese di servizio sulle navi: Elliot Stubb sbarcò sulle coste del Perù, nel porto di Iquique, e decise di fermarsi lì per aprire un’attività, un bar per l’appunto. Il signor Stubb era molto affascinato dai sapori locali e amava sperimentare nuove miscelazioni. Un giorno decise di aggiungere il limon de Pica (un varietà di limone peruviana) al whisky, aggiungendo dello zucchero e ne risultò un cocktail dal sapore delizioso, tanto che divenne la specialità della casa. Avendo creato un ottimo punto di contatto tra lo stile anglosassone e i sapori sudamericani, ottenne un cocktail il cui richiamo è arrivato sino ai giorni nostri. Si parla appunto del Whisky Sour dove il Bourbon unendosi al succo di limone ad un cucchiaino di zucchero ed al sapiente utilizzo dell’albume d’uovo (segreto per ottenere una ricca schiuma sulla superficie del drink) viene a creare un vero cult tra i cocktail nonché un apprezzato after-dinner.
Il nome dà un’idea della leggera acidità del cocktail ( sour vuol dire aspro), data dal limone, che però si sposa bene col il gusto alcolico del whisky e lo rende più amabile e adatto a ogni palato.
Il cocktail si prepara miscelando in uno shaker il whisky con il succo di limone, lo sciroppo di zucchero e l’albume d’uovo ( facoltativo) e versandone il contenuto in una coppetta ghiacciata o in un bicchiere old fashioned preventivamente riempito con qualche cubetto di ghiaccio. Si può decorare con una fettina d’arancia sul bordo del bicchiere e una ciliegina al maraschino. Da molti anni si trova un preparato chiamato sour mix che contiene premiscelati limone, zucchero e albume d’uovo e viene utilizzato per preparare questo genere di drink.
Questo cocktail può essere realizzato anche in versione long drink: basta utilizzare un bicchiere high ball e, dopo aver completato la preparazione, colmare con la soda. A questo punto si può guarnire il bicchiere.
Anche il Whisky Sour, come molti altri, può essere preparato con diversi tipi di whisky; a seconda del tipo cambieranno l’aroma e il sapore della bevanda.
Molte varianti del Whisky Sour si ottengono sostituendo il whisky con un altro liquore.
Naturalmente cambiando il distillato di partenza si ottiene un cocktail dalle caratteristiche diverse. Attualmente più gradito è il Vodka Sour, che ha un gusto decisamente più pulito e quindi meno invadente, solitamente si serve in coppetta eventualmente decorando con una ciliegina al maraschino.
Negli ultimissimi anni si è diffusa la ricetta del Midori Sour che ha come base il Midori, un liquore giapponese al sapore di melone. Il Midori, essendo meno alcolico rispetto ai distillati di cui abbiamo trattato finora ed anche decisamente più dolce, rende il Midori Sour più leggero e morbido, quindi più consono ai gusti attuali. Di prassi si serve in un bicchiere old fashioned guarnendo con una fetta di limone e una ciliegina.
Va menzionato anche l’Amaretto Sour, che avendo come base l’Amaretto di Saronno, un liquore alla mandorla piuttosto dolciastro, non prevede nella sua ricetta l’utilizzo dello zucchero.
Inoltre bisogna ricordare anche il Daiquiri, che pur avendo una storia diversa può essere definito un Rum sour.

Ivan Cibele

 

 

midori sour (2) vodka sour